“Il silenzio del mare”, finalista al Premio Mattarella


“Il silenzio del mare” di Asmae Dachan (Castelvecchi editore) è finalista al Premio Letterario  Piersanti Mattarella, la cerimonia di premiazione è il prossimo 24 novembre. Con Asmae Dachan e il suo libro abbiamo concluso giovedì scorso il ciclo di incontri con scrittori marchigiani “Le Marche in Biblioteca” terza edizione 2018, tutti tenuti nei locali della Biblioteca Planettiana di Jesi.

Ha introdotto e conversato con l’autrice Alessandro Seri; molti i temi trattati, da quelli più strettamente inerenti la genesi del libro e le scelte di tipo narrativo e letterario più adeguate a trasferire quei temi in un’opera da proporre ad un pubblico più ampio possibile, e in una forma capace soprattutto di resistere alla velocità con cui nei tempi attuali si consumano purtroppo velocemente, sui media tutti, anche le storie più dense di immediata umanità, a quelli inerenti in modo più diretto anche alla situazione reale attuale della guerra in Siria, la sua complessità e i drammi che investono la popolazione civile.

La vicenda narrata nel romanzo ci mostra la fuga di una coppia di fratelli, che avviene nei primi mesi di quella guerra interna scatenata dallo stesso regime contro l’opposizione della popolazione civile, che sull’onda delle primavere arabe chiedeva più democrazia, e attraverso questa fuga ci mostra anche i drammi che riguardano un viaggio non scelto ma obbligato, attraverso paesi non sicuri e poi attraverso un mare reso ancora più pericoloso da chi approfitta dei drammi degli altri, e poi l’arrivo in un paese di cui all’inizio non si conosce nemmeno la lingua, e che è stato scelto per di più come via di passaggio e non come meta definitiva, ma nel quale si resta invischiati, e quindi i primi contatti, le relazioni con le persone conosciute e incontrate qui, mentre continuano ad arrivare le notizie tragiche dal proprio paese, dai familiari e dagli amici rimasti, ma tra i quali ci sono anche quelli di cui non si ha più notizia.

Tutto vissuto e narrato dal punto di vista dei singoli, come potrebbe accadere a ciascuno di noi. La letteratura consente in più proprio questo rispetto ad un saggio o ad un reportage che comunque è importante per conoscere e approfondire. La letteratura ci fa immedesimare direttamente nella situazione, ci fa simulare le emozioni e sentirle, ci aiuta a definire meglio la prospettiva dalla quale valutare ciò che accade, e i dettagli che allora incontriamo, quella specifica situazione, la battuta o lo sguardo che un estraneo ci getta addosso, queste piccole cose diventano il centro del racconto, svelano in modo diverso un mondo diverso e  aggiungono significati in più.

Come in tutte le serate proposte con Le Marche in Biblioteca, anche questa volta la conversazione con Asmae Dachan è stata accompagnata dalle letture,  di Elisabetta Benedetti, Cristina Gregori e Maria Grazia Tiberi dell’associazione Arci Voce, con tre brani estratti dall’incipit del libro e cioè il momento della partenza, poi alcuni mesi dopo ecco i  familiari che ancora non hanno notizie dei ragazzi, e infine un brano nel quale ancora qualche tempo dopo il ragazzo, nel nuovo paese, si trova alle prese con la gente del posto. E insieme alle letture, si sono alternati alla conversazione anche gli interventi musicali, curati per l’occasione dal cantautore Silvano Staffolani, accompagnato da Lorenzo Cantori, con tre brani del suo  repertorio inerenti al tema della della serata: Sogni alla deriva, Viandanti e Forestiera.

(Le Marche in Biblioteca” è una iniziativa promossa dalle associazioni culturali Altrovïaggio e Licenze Poetiche e organizzata insieme alla Biblioteca Planettiana, con un contributo del Ciomune di Jesi, Assessorato alla Cultura).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *