L’incontro con Maximiliano Cimatti


Le Marche in Biblioteca 2018. Si è svolto ieri 11 ottobre il secondo incontro di questa nuova edizione dedicata agli autori della nostra regione. L’ospite della serata è stato Maximiliano Cimatti, ravennate che da un po’ di anni si è trasferito nella nostra zona e vivendo qui ha trasferito le storie di questa terra in un romanzo ambientato nei primi anni dopo l’Unità d’Italia, nell’anno in cui viene realizzata la linea ferroviaria che collega la nostra valle a Roma e Ancona.

Il romanzo è “L’uomo di Elcito”, editore Meridiano zero, un libro uscito nel 2017 e che ha già riscosso molto interesse nella zona, anche per un sentimento di affetto verso il piccolo paese di Elcito, posto sulle pendici del San Vicino, attorno al quale le vicende del romanzo ruotano, nel senso letterale del termine, perché sulla scena, oltre alla costruzione della ferrovia e ai successivi episodi che accadono durante l’epidemia di colera che scoppiò – davvero, è un dato storico – nell’aprile di quell’anno, il 1866, ad Ancona, ci sono soldati e briganti con i primi alla caccia dei secondi, anche se non sempre è così chiaro chi da la caccia a chi. E durante questa caccia, il gruppo di soldati guidati dal sergente Anselmo Toschi “ruota” nella regione in un percorso quasi a spirale, da Ancona, Chiaravalle, Corinaldo, Fossombrone, Sassoferrato, Fabriano, Matelica, Macerata, prima di approdare ai paesini che preannunciano Elcito. Ma che cosa c’è davvero a Elcito, e chi, e che cosa fa? Non è la caccia di un cacciatore di taglie, quella del sergente Toschi, ma qualcosa di misterioso, di cui insegue e interpreta le tracce, raccoglie allusioni, indicazioni di cui non si conosce la precisione, mezze leggende che già crescono. Bisognerebbe andarci di persona, vedere con i propri occhi, e sentire con le proprie emozioni ma non si sa nemmeno dove si trovi, con esattezza, quel luogo. E inoltre, chi è che le conosce davvero queste nostre emozioni, le nostre inquietudini? Soldati e briganti, e in mezzo i contadini, i mezzadri, la vita dei paesi con le sue fatiche e durezze, le locande lungo la strada, il brulichio del mondo delle piccole cose quotidiane. Di questo e altro abbiamo conversato con l’autore del libro, sulla genesi del suo lavoro, la ricerca della documentazione necessaria, le scelte letterarie e linguistiche.

Gli interventi musicali, che come di consueto accompagnano la serata, sono stati curati da Silvano Staffolani e Lorenzo Cantori, già abituati a relazionarsi con lavori letterari attraverso i reading concerto realizzati con Tullio Bugari, dai quali hanno  tratto le tre canzoni per la serata. La prima, tanto per entrare in tema, dedicata al Brigante Piccioni, una canzone del musicista Marco Pietrzela dei Sibylla Morris; la seconda San Martino dedicata ai mezzadri e tratta dal libro L’erba dagli zoccoli; la terza una serenata popolare della nostra tradizione musicale regionale, Tra giorno e notte so’ ventiquattr’ore. Perché nel romanzo presentato da Maximiliano Cimatti c’è ad un certo punto anche una struggente storia d’amore. Struggente perché non salta fuori da qualche improvvisa passione ma cresce lentamente, dentro le storie e i corpi, e dentro gli angoli nascosti del piccolo paese e delle aspirazioni, ed  è tutt’uno con il senso della vita che i personaggi, anche in modi diversi tra loro, cercano.

Ciascuna delle tre canzoni è stata seguita dalla lettura di un brano tratto dal libro, a cura dell’Associazione ARCI Voce, con Laura Santoni, Cristiana Carotti e Nives Maria Piazza, fornendo così ogni volta nuovi spunti alla conversazione. Nel romanzo c’è anche molta natura, boscaglie, monti, sentieri che talvolta soltanto i cavalli sanno ritrovare, luoghi riparati, ritmi diversi del tempo. Viene voglia di andarci e camminarci dentro, in quelle storie che sono le nostre origini e nelle quali l’immaginazione letteraria può aiutarci ancora a immedesimarci.

(Le Marche in Biblioteca 2018 è un’iniziativa organizzata dalle associazioni culturali “Altrovïaggio” e “Licenze Poetiche” con la collaborazione della Biblioteca Planettiana e grazie a un contributo del Comune di Jesi, Assessorato alla Cultura; collaborano all’iniziativa, oltre agli autori e agli editori, anche la Scuola musicale Pergolesi, l’associazione Arci Voce, i musicisti Silvano Staffolani e Lorenzo Cantori).

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