Gwynplaine edizioni (1)

cache_23111184Anche gli editori hanno un’anima: l’indagine di Altrovïaggio. Iniziano ad arrivare le risposte degli editori al nostro invito. Apre la serie Orlando Micucci di Gwynplaine, una piccola casa editrice indipendente con sede a Camerano (Ancona) che pubblica saggistica storico-politica d’opposizione e narrativa esordiente di autori marchigiani.
(vedi i libri di Gwynplaine su Altrovïaggio).

1. Da quanto tempo fai l’editore?
Gwynplaine edizioni (il nome è un omaggio al protagonista del romanzo L’uomo che ride di Victor Hugo) è una piccola casa editrice indipendente fondata ufficialmente dal sottoscritto e da mia moglie Laura nella primavera del 2007. I primi libri sono usciti un anno dopo: Perla di Frédéric Brun (Prix Goncourt 2007 come migliore esordio narrativo) e Teoria dell’insurrezione dell’antifascista in esilio Emilio Lussu, entrambi presentati al Salone del libro di Torino nel maggio del 2008.

2. Come avete definito le vostre scelte editoriali?
Fin dall’inizio, la nostra idea di base è stata quella di creare una collana di classici della saggistica storico-politica di opposizione, con l’intento di recuperare e rimettere in circolazione tanti libri di valore ormai da anni fuori catalogo. E’ nata così la collana RED, giunta oggi alla trentesima pubblicazione e di cui siamo veramente orgogliosi: abbiamo tirato fuori dal dimenticatoio opere importanti di Joyce ed Emilio Lussu, Antonio Gramsci, Jack London, Errico Malatesta, Ho Chi Minh, Lenin, Marx, Vaneigem, Kropotkin, Serge, Rensi, Pisacane, Mazzini e tanti altri. A questa collana di saggi sono state affiancate due collane di narrativa: CRISALIDE che pubblica romanzi e racconti di autori italiani (con un occhio particolare a quelli marchigiani) e la collana DEA (narrativa francese contemporanea) che avevamo avviato con tanto entusiasmo ma che siamo stati costretti a congelare subito, dopo i primi due titoli, per le nostre iniziali difficoltà promozionali e distributive.

3. Che periodo è questo per le case editrici italiane e quali sono le principali difficoltà in genere e quelle che hai affrontato tu?
Le difficoltà in cui si dibatte l’editoria italiana in generale le conosciamo tutte, penso che il problema fondamentale derivi principalmente dal fatto che in Italia non ci sia mai stata una seria ed efficace promozione della lettura come negli altri paesi europei e che pertanto, oggi, scontiamo questo ritardo e le negligenze della nostra classe politica degli ultimi 40 anni. A ciò si aggiunga la crisi economica che – proprio dal 2008, anno in cui abbiamo esordito in questa avventura editoriale – attanaglia il nostro paese. E sicuramente questa difficile situazione non aiuta le vendite, sempre più scarse.
tumblr_mcr095BiqX1ql43t7o1_1280Più in particolare, le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare come Gwynplaine edizioni sono legate alla necessità di dover fare tutto da soli, di doverci occupare di tutta la “filiera editoriale” senza la possibilità di rafforzare la nostra struttura con altre professionalità. Ad esempio, scontiamo l’assenza di un vero ed efficace ufficio stampa che promuova adeguatamente i nostri titoli. Una nostra affezionata nicchia di lettori ce la siamo creata piano piano, più che altro con il passaparola e con l’utilizzo dei social sul web. Purtroppo, nonostante l’impegno e i buoni risultati raggiunti sul piano della qualità dell’offerta editoriale, non siamo riusciti a fare di questa “impresa culturale” anche un’impresa commerciale produttiva di reddito e quindi il nostro impegno editoriale può considerarsi come una sorta di volontariato che svolgiamo nel tempo libero, quando siamo liberi dai nostri impegni lavorativi “ufficiali”. Questo fatto a volte ci danneggia, perché non sempre si riesce ad arrivare a tutto tempestivamente.

4. Quali sono gli argomenti o le iniziative che attualmente ti sembra attirino di più i lettori?
Devo dire che su questo fronte abbiamo un approccio forse poco aggressivo ma è una nostra scelta. Lo scorso anno, in un momento drammatico per la nostra casa editrice e con il concreto pericolo di chiudere i battenti abbiamo lanciato una campagna di vendita promozionale “Salvate il soldato Gwynplaine” che ci ha dato un po’ di ossigeno e soprattutto ci ha fatto arrivare la solidarietà e l’incitamento di tanti lettori che ci apprezzano. Ecco, dovremmo escogitare iniziative simili per rafforzare la nostra visibilità e impegnarci di più sul piano promozionale ma il problema è sempre lo stesso, le scarse forze su cui Gwynplaine può contare e la difficoltà di fare tutto e bene. Sappiamo che in Italia si legge poco ma sappiamo anche che c’è una piccola nicchia di lettori che sono interessati alle nostre pubblicazioni. Noi cerchiamo di arrivare a loro cercando di tenere alta la qualità della nostra offerta editoriale. Per il resto, non siamo interessati ad inseguire le mode del momento e snaturare il nostro progetto editoriale per vendere qualche copia in più. Le iniziative che proponiamo sono le tradizionali presentazioni che tuttavia, attenti bene, per poter essere efficaci devono essere ben organizzate e riferite ad un preciso centro di interesse, un gruppo, un’associazione ecc… altrimenti si rischia – come è capitato – di fare chilometri e chilometri per presentare un libro in un posto con zero presenti.

5. Cosa pensate degli ebook? Li avete inseriti nel tuo catalogo? Pensate di dargli uno spazio specifico?
Non abbiamo ancora sposato la causa degli ebook. Inizialmente c’era una certa diffidenza, dovuta soprattutto al nostro amore per i libri di carta. Oggi siamo consapevoli che il mercato degli ebook sta conquistando sempre più lettori e che quindi, prima o poi, dovremo confrontarci con questa nuova tecnologia. Per il momento la difficoltà è principalmente economica perché trasformare in ebook un catalogo di oltre 50 titoli ha un suo costo e al momento non ce lo possiamo permettere. Inoltre dovremmo trovare un po’ di tempo per approfondire, studiare il mercato e le possibilità distributive degli ebook ecc… cosa sempre difficile per noi che corriamo costantemente dietro all’emergenza.

6. Sono importanti i festival e le fiere per rafforzare il contatto con i lettori? Qual è l’ultima fiera a cui avete partecipato?
Le fiere editoriali sono indubbiamente utili come strumento di promozione e come “vetrina” per farsi conoscere dai lettori. Sono importanti se utilizzate per creare un legame con il lettore, per presentarsi e presentare le pubblicazioni. In passato abbiamo partecipato a varie fiere a Pisa, a Roma, a Modena ecc.. ma oggi riteniamo che a livello economico la partecipazione rappresenti un onere per noi insostenibile. Ci è capitato di dover stare tre giorni in fiera lontano da casa, pagare centinaia di euro per un tavolo in fiera, spendere per benzina, albergo e vitto e non rientrare nemmeno lontanamente delle spese sostenute con gli introiti dei libri venduti. Le uniche due eccezioni le facciamo per il Salone del Libro di Torino, dove siamo ospiti dello stand della Regione Marche e per la Fiera editoriale di Macerata Racconta.

7. Quali sono i vostri programmi per il 2016?
Nel 2016 contiamo di pubblicare almeno 8-9 libri. Il piano editoriale non è ancora definito al 100% ma sicuramente pubblicheremo libri importanti già nel primo bimestre dell’anno, come Che cos’è il Terzo Stato? di Sieyès e La commedia borghese di Irene Némirovsky. La speranza per il 2016 è ovviamente quella di crescere, noi la grinta e l’impegno ce lo mettiamo, poi si vedrà. Speriamo anche che il nostro distributore Messaggerie libri confermi la sua collaborazione, avendo il contratto in scadenza a fine 2016.

Orlando Micucci
Gwynplaine edizioni

(nell’immagine, Van Gogh, ROMANS PARISIENS)

 

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