Interessante incontro con il regista Giorgio Cingolani e il suo “Hotel House“, ieri pomeriggio, domenica 6 dicembre, presso il circolo arci “Casa del Popolo” di Jesi, organizzato dal comitato Arci Jesi-Fabriano e dall’associazione Ciranda, che da qualche tempo collabora con l’arci per le attività di progettazione rivolte ai giovani, al sociale e ai migranti.
Il film – un documentario sulla struttura nota come Hotel House, nei pressi di Porto Recanati, a sud di Ancona, dove in un palazzo di 17 piani che si presenta a chi passa in auto lungo l’autostrada adriatica come un alieno, vivono circa 480 famiglie migranti – non è nuovo, risale a circa dieci anni fa ma non sembra affatto, se lo stesso regista non ce lo spiegasse, raccontandoci anche l’ulteriore degrado subito dalla struttura negli ultimi anni, a causa non della cattiva gestione dei suoi inquilini ma piuttosto dell’abbandono in cui viene relegata da chi dovrebbe amministrarla.
Una serata interessante, organizzata per avviare un ciclo di incontri e iniziative da avviare in città su questi temi, non solo con curiosità “intellettuale” verso un fenomeno sociale quasi unico in Italia – la concentrazione di fatto di un intero paese in una struttura verticale – e che si trova da anni qui a due passi da casa mostra – anche se qualcuno degli amici invitati ieri sera ne sentiva parlare addirittura per la prima volta – ma anche per partire da queste realtà e ritornare a centrare il nostro interesse su ogni nostra singola città, come si vive nei quartieri che una stampa allarmistica definisce a rischio aizzandoci verso la sola preoccupazione del controllo e della sicurezza, e per allargare lo sguardo anche ai nuovi migranti e rifugiati di oggi e in particolare, in questi ultimi giorni, ai tanti richiedenti asilo abbandonati alle frontiere dell’Europa, in balia del freddo e delle intemperie. Una serata interessante, per discutere quali iniziative mettere in campo, non da soli ma insieme ad altre associazioni della città, ci incontreremo infatti ancora, in una nuova iniziativa, il 18 dicembre.
Ieri sera Giorgio Cingolani ci ha raccontato a lungo, alternandosi alle immagini del suo documentario, della realtà sociale dell’Hotel House, dove accanto al degrado strutturale dell’edificio che aumenta il disagio di viverci, e alla mancanza di qualsiasi servizio pubblico di appoggio a iniziare dai trasporti, o di spazi adatti per i ragazzi – vivono nel palazzo circa 460 minori – si contrappone invece la solidarietà sociale tra i suoi abitanti, il senso di solidarietà e vicinanza, un bene comune di competenze sociali che nessuno purtroppo incoraggia e sostiene per renderle partecipi in prima persona. Non solo la struttura, potremmo dire, è abbandonata “dalla nostra indifferenza”, ma anche il capitale sociale di chi ci vive all’interno.
Giorgio Cingolani non è solo un cineasta, è anche un antropologo e il suo sguardo, il suo modo di entrare nella struttura e nelle relazioni sociali che la rendono viva ha anche questo retroterra professionale, a cui comunque egli ha aggiunto, e non è poco, lo strumento della telecamera e del film, non solo “un’osservazione partecipata” dell’ambiente scelto da parte del ricercatore, ma piuttosto un racconto partecipato anche dai suoi protagonisti diretti, sempre attenti, mai superficiali, magari anche suscettibili se qualcosa non appare chiaro fin dall’inizio, perché assai spesso ciò che a noi, esterni, sembra scontato o rientrare in un qualche cliché di cose che ci sembra di aver già visto, loro in realtà le vivono ogni giorno addosso a se stessi. Un po’ come rispondeva uno degli intervistati, alla domanda “ti piace questo lavoro?”: “Sì, mi piace: non ce n’è uno meglio e quindi mi piace.”
Giorgio Cingolani sta ultimando un nuovo progetto con i ragazzi che vivono all’Hotel House, un nuovo film con i ragazzi attori di se stessi: il prossimo mercoledì 9 lo presenterà – il titolo delcprogetto è: “Homeward bound: sulla strada di casa”- alla rassegna Corto Dorico 2015, all’interno di una serata dedicata proprio alla proiezione dei migliori cortometraggi sui migranti, in concorso quest’anno per il Premio Amnesty International Italia per i Diritti umani; alla serata interverrà anche Il vicepresidente di Amnesty International Italia Paolo Pignocchi che presenterà anche la campagna “SOS Europa”, per la creazione di un corridoio umanitario per chi cerca rifugio nel continente europeo.