Titolo: Femminile plurale. Le donne scrivono le Marche
Autore: Cristina Babino (a cura di)
Casa editrice: Vydia Editore
Dalla introduzione di Cristina Babino, curatrice dell’antologia:
“Se questo libro ha un obiettivo, è allora proprio quello di riunire le due dimensioni quella marchigiana e quella femminile, attraverso il medium della scrittura, dell’espressione letteraria come tramite di esplorazione, restituzione, confronto e conoscenza, Un apporto, quello della scrittura delle donne delle Marche, di cui si vuole suggerire la rilevanza po-etica, la fecondità, le eredità da cui attinge e dalle quali si discosta, l’apertura a possibilità future, (….) Se non esiste forse una scrittura femminile definibile in quanto tale, poiché lo stile è chiaramente un fatto individuale che prescinde dal genere, può esistere invece una differenziazione di prospettive nella scrittura di uomini e donne, derivante non tanto da un lato biologico, ma dalla stratificazione storico-sociale di idee e consuetudini consolidate. (…) la diversità dello sguardo e della voce delle donne nella scrittura va ben oltre la riduzione a temi tradizionalmente identificati con l’esperienza femminile, e riguarda la loro possibilità di prendere la parola e modellarla, deformarla, scagliarla, trasformarla, averne cura a partire non da qualche “essenza” del femminile, ma dalla loro posizione (storica, quindi modificabile) nella società.”
(“Come appunti di viaggio“, di Tullio Bugari)